Il 20 maggio 2021, è stato approvato il decreto legge Sostegni bis, che introduce una serie di novità in materia di lavoro e previdenza da oggi in vigore.
40 miliardi di euro per misure in favore di imprese, lavoro, giovani, salute e servizi territoriali: 17 miliardi per imprese e professionisti, 9 miliardi per imprese destinati ad aiuti sul credito, 4 miliardi ai lavoratori e alle fasce in difficoltà.
Niente proroga del blocco dei licenziamenti ad agosto ma le imprese ancora in difficoltà potranno accedere alla cassa integrazione ordinaria o straordinaria senza pagare i contributi addizionali fino al 31 dicembre, contributi a fondo perduto, bonus per stagionali del turismo e lavoratori dello spettacolo, proroga del Reddito di Emergenza, queste alcune delle misure contenute nel testo del Decreto Sostegni bis.
Scopriamo tutte le novità nei dettagli.
Proroga blocco dei licenziamenti
Con riferimento alle aziende che accedono agli strumenti di integrazione salariale Covid-19 entro il 30 giugno 2021, è prevista la proroga del divieto di licenziamento fino al 28 agosto. Inoltre, dal 1° luglio le aziende che usano la cassa integrazione ordinaria non dovranno pagare le addizionali a condizione che non licenzino.
Reddito di emergenza
Il decreto prevede il riconoscimento, per l’anno 2021, di ulteriori 4 quote di reddito di emergenza relative alle mensilità di giugno, luglio, agosto e settembre 2021.
La domanda può essere presentata all’INPS, dai soggetti aventi i requisiti di spettanza già attualmente in vigore per le precedenti mensilità, entro il 31 luglio 2021 tramite modello di domanda predisposto dall’Istituto.
Indennità di disoccupazione NASpI
È sospeso fino al 31 dicembre 2021 il calcolo delle riduzioni mensili dell’importo erogato previsto dalla disciplina ordinaria della NASpI.
Dal 1° gennaio 2022 l’importo della prestazione è calcolato applicando le riduzioni corrispondenti ai mesi di sospensione trascorsi.
Contratto di espansione
La platea dei potenziali beneficiari del contratto di espansione si allarga alle imprese che hanno in forza almeno 100 dipendenti.
La misura si sostanzia in uno strumento a sostegno dei processi di reindustrializzazione e riorganizzazione, attraverso il prepensionamento dei lavoratori che si trovino a non più di 60 mesi dal conseguimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia o anticipata, l’accesso alla cassa integrazione straordinaria per quelli che non possono usufruire dello scivolo di 5 anni, la formazione per i dipendenti le cui competenze devono essere aggiornate e nuove assunzioni di risorse umane qualificate e specializzate in linea con le nuove esigenze dell’azienda.
Cassa integrazione salariale in deroga
I datori di lavoro privati che, nel primo semestre dell’anno 2021, hanno subito un calo del fatturato del 50% rispetto al primo semestre dell’anno 2019, possono presentare, previa stipula di accordi collettivi aziendali, domanda di cassa integrazione guadagni straordinaria in deroga per una durata massima di 26 settimane nel periodo tra la data di entrata in vigore del decreto Sostegni bis e il 31 dicembre 2021.
La riduzione media oraria non può essere superiore all’80% dell’orario giornaliero, settimanale o mensile dei lavoratori interessati dall’accordo collettivo. Per ciascun lavoratore, la percentuale di riduzione complessiva dell’orario di lavoro non può essere superiore al 90%.
Ai lavoratori impiegati a orario ridotto è riconosciuto un trattamento speciale di integrazione salariale, in misura pari al 70% della retribuzione globale che sarebbe loro spettata per le ore di lavoro non prestate e la relativa contribuzione figurativa.
Contratto di rioccupazione
Fino al 31 ottobre 2021 è istituto il contratto di rioccupazione quale contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato diretto a incentivare l’inserimento nel mercato del lavoro dei lavoratori in stato di disoccupazione nella fase di ripresa delle attività dopo
l’emergenza epidemiologica. Condizione per l’assunzione con il contratto di rioccupazione è la definizione, con il consenso del lavoratore, di un progetto individuale di inserimento, finalizzato a garantire l’adeguamento delle competenze professionali del lavoratore stesso al nuovo contesto lavorativo. Il progetto individuale di inserimento ha una durata di 6 mesi.
Durante il periodo di inserimento trovano applicazione le sanzioni previste dalla normativa vigente per il licenziamento illegittimo.
Ai datori di lavoro privati, con esclusione del settore agricolo e del lavoro domestico, che assumono lavoratori con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, è riconosciuto, per un periodo massimo di 6 mesi, l’esonero dal versamento del 100% dei contributi previdenziali con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL, fino a 6.000 euro su base annua, riparametrato e applicato su base mensile.
Indennità lavoratori stagionali, turismo e spettacolo
Ai lavoratori dipendenti stagionali del settore del turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e la data di entrata in vigore del decreto, che abbiano svolto la prestazione lavorativa per almeno 30 giornate nel medesimo periodo, non titolari di pensione né di rapporto di lavoro dipendente né di NASpI alla data di entrata in vigore del decreto, è erogata un’ulteriore indennità pari a 1.600 euro.
La medesima indennità è riconosciuta ai lavoratori in somministrazione e ai seguenti lavoratori dipendenti e autonomi che in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività o il loro rapporto di lavoro, è riconosciuta un’indennità onnicomprensiva pari a 1.600 euro:
a) lavoratori dipendenti stagionali e lavoratori in somministrazione appartenenti a settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro e abbiano svolto la prestazione lavorativa per almeno trenta giornate nel 2019, 2020 o 2021.
b) lavoratori intermittenti che abbiano svolto la prestazione lavorativa per almeno trenta giornate nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e la data di entrata in vigore del decreto;
c) lavoratori autonomi, privi di partita IVA, non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, che siano stati titolari di contratti autonomi occasionali ex articolo 2222 del codice civile e che non abbiano un contratto in essere;
d) incaricati alle vendite a domicilio con reddito nell’anno 2019 derivante dalle medesime attività superiore a 5.000 euro e titolari di partita IVA attiva, iscritti alla Gestione separata e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie.
È riconosciuta un’indennità onnicomprensiva pari a 1.600 euro ai lavoratori dipendenti a tempo determinato del settore del turismo e degli stabilimenti termali in possesso cumulativamente dei requisiti di seguito elencati:
a) titolarità nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e la data di entrata in vigore del decreto di uno o più contratti di lavoro a tempo determinato nel settore del turismo e degli stabilimenti termali, di durata complessiva pari ad almeno 30 giornate;
b) titolarità nell’anno 2018 di uno o più contratti di lavoro a tempo determinato o stagionale nel medesimo settore, di durata complessiva pari ad almeno trenta giornate; c) assenza di titolarità di pensione e di rapporto di lavoro dipendente.
Ai lavoratori iscritti alFondo pensioni lavoratori dello spettacolocon almeno 30 contributi giornalieri versati dal 1° gennaio 2019 alla data di entrata in vigore del decreto, con un reddito riferito all’anno 2019 non superiore a 75.000 euro, e non titolari di pensione né di contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, è riconosciuta un’indennità onnicomprensiva pari a 1.600 euro
Esonero contributivo per commercio e turismo
Ai datori di lavoro privati dei settori del turismo e degli stabilimenti termali e del commercio è riconosciuto l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a loro carico, fruibile entro il 31 dicembre 2021, nel limite del doppio delle ore di integrazione
salariale già fruite nei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2021, con esclusione dei premi e dei contributi dovuti all’INAIL. L’esonero è riparametrato e applicato su base mensile.
Indennità per i collaboratori sportivi
È erogata dalla società Sport e Salute s.p.a. un’indennità complessiva, in favore dei lavoratori impiegati con rapporti di collaborazione presso il Comitato Olimpico Nazionale (CONI), il Comitato Italiano Paralimpico (CIP), le federazioni sportive nazionali, le discipline sportive associate, gli enti di promozione sportiva riconosciuti i quali, in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività.
L’ammontare dell’indennità è pari a:
a) 1.600 euro per i soggetti che, nell’anno di imposta 2019, hanno percepito compensi relativi ad attività sportiva in misura superiore ai 10.000 euro annui;
b) 1.070 euro per i soggetti che, nell’anno di imposta 2019, hanno percepito compensi relativi ad attività sportiva in misura compresa tra 4.000 e 10.000 euro annui;
c) 540 euro in caso di soggetti che, nell’anno di imposta 2019, hanno percepito compensi relativi ad attività sportiva in misura inferiore ad euro 4.000 annui.
Proroga CIGS per cessazione
Fino al 31 dicembre 2021 può essere autorizzata una proroga di 6 mesi per le aziende di rilevanza strategica sul territorio che hanno avviato il processo di cessazione aziendale.
Contribuzione sospesa per artigiani e commercianti
Il versamento delle somme richieste con l’emissione 2021 dei contributi previdenziali dovuti dai lavoratori autonomi iscritti alla gestione Artigiani o Commercianti con scadenza il 17 maggio 2021 può essere effettuato entro il 20 agosto 2021, senza alcuna maggiorazione.
Previsioni per il settore cultura
I lavoratori iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo hanno diritto all’indennità di malattia per ciascuno dei giorni coperti da idonea certificazione, per un numero massimo di 180 giorni nell’anno solare, a condizione che possano far valere almeno quaranta contributi giornalieri dal 1° gennaio dell’anno solare precedente l’insorgenza dell’evento morboso.
Disoccupazione involontaria per il settore spettacolo
A decorrere dal 1° gennaio 2022, è riconosciuta una indennità (ALAS) per la disoccupazione involontaria ai lavoratori autonomi dello spettacolo che:
a) non hanno in corso rapporti di lavoro autonomo o subordinato;
b) non sono titolari di trattamento pensionistico diretto a carico di gestioni previdenziali obbligatorie;
c) non sono beneficiari di reddito di cittadinanza;
d) hanno maturato, nel periodo che va dal 1° gennaio dell’anno solare precedente la conclusione dell’ultimo rapporto di lavoro di lavoro autonomo alla data di presentazione della domanda di indennità, almeno 15 giornate di contribuzione versata o accreditata al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo;
e) hanno un reddito relativo all’anno solare precedente alla presentazione della domanda non superiore a 35.000 euro.
Indennità per i lavoratori del settore agricolo e della pesca
Agli operai agricoli a tempo determinato che, nel 2020, abbiano effettuato almeno 50 giornate effettive di attività di lavoro agricolo, è riconosciuta un’indennità una tantum pari a 800 euro.
La domanda per l’indennità è presentata all’INPS entro il 30 giugno 2021. Per maggiori informazioni richiedi una consulenza personalizzata con i Professionisti di Si Italia.